Leggetè
Penso di avere imparato a parlare, leggere e scrivere prima ancora di riuscire a camminare in maniera decente… sul serio! Ricordo con affetto l’impegno profuso da parte di mia mamma, maestra di titolo e d’indole la quale, con la sua infinita pazienza ed il suo estro creativo cominciò ad insegnarmi l’alfabeto costruendo assieme un magnifico cartellone che ancora conservo! E, se ve lo state chiedendo, la risposta è sì: quando iniziai le elementari sapevo già leggere ed esprimermi in maniera anche fin troppo fluida, cosa che le maestre notarono sin da subito e che mi costò la mia prima nota disciplinare perché “parlavo troppo e facevo troppe domande”.
In definitiva, posso affermare di essere, nel vero senso della parola, un “lettore nato”. Non importa cosa io legga, l’importante è che lo faccia, ogni giorno, si tratti di un libro, un fumetto, un annuncio pubblicitario, un quotidiano, persino un volantino: si potrebbe definire una sorta di dipendenza. Fare danzare lo sguardo tra le righe è un modo per liberare i miei pensieri, la mia creatività nonché la mia fantasia quasi “selvaggia” che necessità costantemente di essere sprigionata.
Ogni singola parola è affascinante, un dono meraviglioso, un vero e proprio diamante: non ha un colore definito e, se la si osserva da più punti di vista, assume significati sempre nuovi, diversi, inaspettati e, inevitabilmente, crea incanto.
Quando cominciai a leggere i miei primi libri saltavo costantemente tra quest’ultimi e le pagine del dizionario. Ero avido, ansioso di sapere cosa significasse ogni singolo vocabolo che non rientrasse nelle mie conoscenze. Diciamo che questa ricerca ha sicuramente contribuito ad ampliare il mio lessico a dismisura ma, anche se ora continuo in tale missione, direi di avere cambiato approccio.
Nel momento in cui ricerchiamo una parola sul vocabolario troveremo senz’altro una risposta. Sovente, la descrizione di un lemma si basa su sinonimi o paragoni con oggetti noti ma, la verità, è che così si rischia di banalizzare il tutto. Con il tempo, infatti, ho scoperto che esistono altri modi di esprimersi oltre alla letteratura e, nello specifico, per fortuna, esiste la poesia, un regno a parte in cui un termine può raggiungere significati completamente estranei, rinnovarsi all’infinito, accostarsi con altre parole in accoppiate altrimenti totalmente prive di logica.
Insomma, nella poesia ho riscoperto la quintessenza della scrittura e della lettura: la magia! Ciascuno scritto è un’avventura, un modo per conoscere ed interpretare, reinventare i propri pensieri e rinnovare sé stessi… ecco il perché di questa sezione!!!
“Leggetè” vuole essere uno spunto di riflessione ma, al contempo, un invito ad esplorare terre inesplorate quanto un’area di confronto con coloro i quali, in quelle terre, già hanno messo piede. Nondimeno, se mi limitassi a semplici recensioni non direi nulla di più di quanto l’autore di un fumetto od un romanzo abbia già fatto e, per questo, non mancheranno mai le mie emozioni, sensazioni, pensieri e, infine, l’accostamento con cibi, luoghi o quant’altro mi abbia ricordato od evocato la lettura in questione.
Per concludere, come in ogni altra sezione di questo blog, non mancherò di suggerirvi un ottimo tè che, con i suoi profumi, odori, colori e sapori sappia accompagnarvi nel vostro viaggio perché, anche nel mare sconfinato ed indistinto della letteratura, la “bevanda ambrata” riuscirà ad accogliere ogni vostra emozione, ogni vostro turbamento, facendovi compagnia tra il bianconero delle pagine e guidandovi negli spazi vuoti tra una riga e l’altra!
Omar

Finchè il caffè è caldo: attenti a non scottarvi
Finchè il caffè è caldo (T. Kawaguchi) è un romanzo che nasce da una penna del Sol Levante, recentemente tradotto e pubblicato in Italia, che

Il Piacere: estetismo italiano
Il Piacere è un romanzo che ha segnato la mia intera esistenza, uno di quei libri che, senza una motivazione precisa, riescono talvolta ad insinuarsi

Aua: la tradizione della sopravvivenza
Esiste un popolo, tra la gelida morsa del Canada Nord orientale e l’entroterra della Groenlandia, le cui tradizioni sono state forgiate dalla tempra del freddo,

La società dei draghi del tè: offrire un tè ai bambini
“Eh, già. È un bell’impegno. All’inizio, pensavo fosse stupido affannarsi per un po’ d’acqua calda al sapore di foglie. […] Ma ora ammetto che il

Il richiamo della foresta: “a briglia sciolta”
Inutile girarci attorno: stiamo parlando di un grande classico che, per quanto prima non avessi mai letto, dovevo per forza di cose aggiungere alla mia

Il quaderno canguro: tra rape e marsupiali…
Molti lo paragonano al fantasy, altri ad una commistione di realistico e distopico, taluni ancora ad una sottile forma di horror psicologico. Invero, il nonsense